La pasta al dente è più sana oppure no? La risposta definitiva a un quesito (letteralmente) scottante


Nonna dice che deve essere morbida per digerirla meglio, lo zio cuoco che devi scolarla che ancora si spezza: la verità dalla nutrizionista, vi preghiamo sul ciclo di vita di spaghetti & co.

La pasta è costituita principalmente da glutine e amido. Questi due componenti agiscono in modo diverso: il glutine assorbe amido, l’amido assorbe l’acqua e si gonfia fino a disperdersi nell’acqua, se la cottura è troppo lunga. La pasta scotta tende a formare nel tubo digerente un impasto colloso che non consente una corretta digestione. Una cottura troppo lunga della pasta provoca il rilascio dell’amido nell’acqua di cottura e una perdita di proprietà nutrizionali. Quindi, stop alla leggenda secondo cui la pasta scotta fa bene perché più tenera e facile da digerire, soprattutto per malati, bambini e anziani? Certo che non lo è. La pasta al dente fa bene, invece, e bisogna spiegarlo a tutti”, specifica la dottoressa, “anche perché ha un basso indice glicemico perché quando la scoliamo al dente, si idratano i grani di amido che non vanno a disperdersi nell’acqua, quindi non perdiamo le proprietà della pasta e l’amido può essere assimilato lentamente evitando l’innalzamento della glicemia”. Ovvero: niente picco glicemico.

tratto da Marie Claire, 24 Settembre 2018.

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